
E’ una Londra crepuscolare e illuminata da una spettrale luce lunare quella che viene devastata da un’invasione di ossa umane rigurgitate dalle innumerevoli fosse comuni situate sotto la capitale inglese. Il fatto sembra ricollegarsi al misterioso taccuino che Dylan riceve dalla sua nuova cliente, Alexandra Hudson, unica erede di una famiglia che si tramanda il ruolo di becchino di generazione in generazione.
È un numero che vira all’horror grottesco quello scritto da Masi, in cui è ripresa quell’ironia malinconica tipica di Tiziano Sclavi. Non è un caso che la trama principale sia spesso inframmezzata dalle dissertazioni sul “non” senso dell’esistenza, recitate da comparse destinate a passar presto a miglior vita, oppure dagli scheletri viventi che invadono Londra, interpreti di veri e propri sketch comici.
Su questa base si inseriscono in modo convincente le figure dei “due” protagonisti: Dylan e soprattutto Groucho – la cui figura è perfettamente in sintonia con la profonda vena surreale del racconto – si alternano in dialoghi e scambi di battute che divertono senza annoiare, scambiandosi il ruolo di “eroe” in più di un’occasione.
Un episodio che non punta a essere coerente, ma rafforza la sua riuscita grazie al non sense e a svolte improbabili e che proprio per questo potrebbe non piacere a chi predilige il caso classico con una soluzione più convenzionale. Masi crea e inserisce nella mitologia della serie l’interessante figura di Alexandra Hudson, anatomopatologa custode inconsapevole di uno “strano” retaggio familiare, che sembra (e si spera) possa essere ripresentata in futuro per sviscerarne meglio le caratteristiche.

L’albo e i disegni sono ulteriormente rifiniti dalla grande prova ai colori di Sergio Algozzino che, utilizzando una palette cromatica dai pochi e spenti colori (su cui spicca il rosso acceso dei capelli di Alexandra), sembra voler richiamare la decadenza umorale dell’autunno e conferisce un accentuato senso di profondità e volume agli oggetti e ai personaggi.
Incredibile come le numerosissime ossa raffigurate nel corso dell’episodio (la seconda splash ne è un esempio) sembrano differenziarsi l’una dall’altra proprio grazie a questo lavoro certosino di colorazione.
Una delle recenti migliori iniziative dedicate all’indagatore dell’incubo e un’altra produzione seriale destinata a confondere le idee di chi continua a fare distinzione fra fumetto popolare e fumetto d’autore.
Abbiamo parlato di:
Dylan Dog Color Fest #21 – Lo Scuotibare
Giovanni Masi, Giorgio Pontrelli, Sergio Algozzino
Sergio Bonelli Editore, Maggio 2017
96 pagine, brossurato, colore – 4,90
€ ISSN: 9771971947007

