É arrivato il fatidico n 325 della serie regolare di Dylan Dog, il primo che vede nei credits i nomi di Roberto Recchioni come curatore della serie e Franco Busatta nelle vesti di coordinatore redazionale. Un episodio scritto e disegnato da Carlo Ambrosini, dove troviamo il protagonista coinvolto in cambi d’identità temporali, spettri e un inquietante bambino vestito da Arlecchino. É un numero deludente, per chi lo attendeva come quello della svolta, sceneggiato in maniera surreale dall’autore, che mette in piedi un’improbabile storia di fantasmi che, seppure abbastanza originale e meno prevedibile del solito, non riesce a convincere. Alcune scene,
É arrivato il fatidico n 325 della serie regolare di Dylan Dog, il primo che vede nei credits i nomi di Roberto Recchioni come curatore della serie e Franco Busatta nelle vesti di coordinatore redazionale. Un episodio scritto e disegnato da Carlo Ambrosini, dove troviamo il protagonista coinvolto in cambi d’identità temporali, spettri e un inquietante bambino vestito da Arlecchino. É un numero deludente, per chi lo attendeva come quello della svolta, sceneggiato in maniera surreale dall’autore, che mette in piedi un’improbabile storia di fantasmi che, seppure abbastanza originale e meno prevedibile del solito, non riesce a convincere. Alcune scene, come l’omicidio del prete esorcista, sembrano aggiunte per caso e slegate completamente dal resto della storia mentre i dialoghi sono talmente forzati da rendere i personaggi delle macchiette. Purtroppo anche a livello grafico Ambrosini fornisce una prova insufficiente: Dylan non mantiene mai la stessa fisionomia per due pagine consecutive, risultando scavato in volto in una vignetta e pieno nella successiva. Le anatomie sono sbagliate in più di una pagina e le dimensioni delle mani sono un costante problema per l’autore. Imperdonabili anche alcuni errori di composizione architettonica. Buono invece il lavoro sui neri e sulle ombreggiature. A conti fatti siamo di fronte ad un numero in linea con i precedenti e che, al contrario di quanto suggerisce il titolo, offre ben poco di nuovo.
Abbiamo parlato di: Dylan Dog #325 – Una Nuova Vita Carlo Ambrosini Sergio Bonelli Editore, Settembre 2013 98 pagine, brossurato, bianco e nero – € 2,90 ISBN: 9771121580009
(Voghera 1972) Nella redazione de Lo Spazio Bianco dal 2009. Per Lo Spazio Bianco è articolista e curatore delle rubriche "Lo Spazio Bianco Consiglia" e "Immagina Lo Spazio Bianco". E' inoltre collaboratore del TunuéLab e articolista per il mensile Fumo di China. E questo è quanto.
Veramente deludente…avevo smesso di leggere Dylan e avendo saputo di questa nuova vita a (dove giá nell’editoriale si dice che vedremo tra un anno ?!?) ho deciso di prenderlo e dare una seconda chance.
Come non detto: a quanto gia detto nell’ottima recensione aggiungo che Groucho fa delle battute pietose, non c’é un colpo di scena, le vicende sono poco chiare e non ho ancora capito perché il dottore vuole uccidere il fratello disabile(la spiegazione che danno non la spoilero ma a me sembra forzata).
Che dire…non é la solita schifezza a cui ci hanno abituato….é peggio!
Per onor del vero bisogna chiarire che, come anticipato in rete già da mesi, questa “prima fase e mezzo” della nuova gestione di Dylan Dog presenterà – per ovvie ragioni di tempistiche – storie già in lavorazione con alcuni accorgimenti. E’ quindi certamente presto per trarre chissà quali conclusioni.
Il tuo commento conferma però la voglia di tanti ex-lettori di ritrovare quel “qualcosa” che ha rappresentato Dylan Dog ai tempi d’oro. E quanto il ventilato rilancio possa attirare lettori di ritorno.
Veramente deludente…avevo smesso di leggere Dylan e avendo saputo di questa nuova vita a (dove giá nell’editoriale si dice che vedremo tra un anno ?!?) ho deciso di prenderlo e dare una seconda chance.
Come non detto: a quanto gia detto nell’ottima recensione aggiungo che Groucho fa delle battute pietose, non c’é un colpo di scena, le vicende sono poco chiare e non ho ancora capito perché il dottore vuole uccidere il fratello disabile(la spiegazione che danno non la spoilero ma a me sembra forzata).
Che dire…non é la solita schifezza a cui ci hanno abituato….é peggio!
Per onor del vero bisogna chiarire che, come anticipato in rete già da mesi, questa “prima fase e mezzo” della nuova gestione di Dylan Dog presenterà – per ovvie ragioni di tempistiche – storie già in lavorazione con alcuni accorgimenti. E’ quindi certamente presto per trarre chissà quali conclusioni.
Il tuo commento conferma però la voglia di tanti ex-lettori di ritrovare quel “qualcosa” che ha rappresentato Dylan Dog ai tempi d’oro. E quanto il ventilato rilancio possa attirare lettori di ritorno.
Beh io intanto ti ringrazio per complimenti!