
I disegni sono il vero punto di forza della storia: la Fléchais alterna pagine in bianco e nero, in cui si nota bene il tratto di penne e marker, a pagine a colori, tenui e delicati, ottenendo un risultato grafico magico e ricco di dettagli in cui perdersi. Il volume è corredato inoltre da un bell’apparato finale di concept, sketch e illustrazioni.
Nella trama e nei personaggi risuonano gli echi di alcuni classici dell’animazione e della letteratura per ragazzi, da Il mio vicino Totoro a Fantastic Mr. Fox, fino a Nel paese dei mostri selvaggi, che la Fléchais infatti cita a conclusione del volume. La dinamiche che legano gli abitanti del bosco rimangono un po’ oscure, basate su giochi di potere e alleanze che non ci fanno capire a fondo chi siano i buoni e chi i cattivi, restando così avvolti da un fitto alone di mistero.
Questa può essere forse l’unica pecca della storia, considerando che è destinata principalmente ad un pubblico di bambini; d’altro canto è anche un’esperienza interessante e onirica perdersi nelle fantastiche pagine di questo microcosmo magico e bislacco, sospeso tra sogno e realtà.
Abbiamo parlato di:
Il sentiero smarrito
Amélie Fléchais, Jonathan Garnier
Traduzione di Stefano Andrea Cresti
Tunué, 2016
96 pagine, colori – 16,90 €
ISBN: 9788867901777

