
Spesso anche le dichiarazioni ufficiali terminavano con un post scriptum in cui, fra miti, simbologie e immagini della tradizione indigena messicana, ha preso vita l’irresistibile e donchisciottesco Durito della Lacandona, un piccolo scarabeo parlante che – descritto con immancabile pipa alla bocca e sommerso dai suoi libri – è una delle più riuscite invenzioni letterarie partorite dall’abile comunicatore Marcos. Con esso l’autore instaura lunghi dialoghi che abbandonano presto la metafora per farsi spunto di riflessione sulle vicende della lotta zapatista.
Nel solco di questo linguaggio intrinsecamente aperto alle possibilità della narrazione letteraria si inserisce anche Come il colore della terra (Eris, 2015), fumetto scritto da Marco Gastoni e disegnato da Nicola Gobbi, che ricostruisce attraverso la vicenda dei fratelli José e Juana, ragazzini prima e poi adulti nelle terre autogovernate dagli zapatisti, quella che è a grandi linee la vita quotidiana nelle “Giunte di Buon Governo”.

I temi in gioco sono evidentemente molti: dalla “guerra a bassa intensità” testimoniata dai carri armati minacciosi di esercito e paramilitari fino all’organizzazione sociale delle comunità, i due protagonisti crescono e si responsabilizzano al contatto ravvicinato con gli ostacoli e le speranze di una comunità en rebeldía.
Il fumetto rimarca proprio questa commistione di rivendicazioni politiche e narrazione popolare già avviata, come detto, dagli stessi zapatisti. Sogno e realtà, favola e documentazione storica, si intrecciano e si fondono fra loro. Le microstorie degli umani trovano un preciso legame con quelle degli animali nella selva attraverso l’intento comune di convivere nella diversità. Esemplare da questo punto di vista la figura saggia dell’anziano corvo, anch’esso armato di pipa, che accoglie in sé Durito e il vecchio Antonio – l’eroe ispirato alla letteratura cavalleresca e il depositario della sapienza ancestrale indigena – ricorrenti negli scritti di Marcos.
A dare forma alla storia il tratto vivace di Nicola Gobbi. Disegni che partono proprio dal linguaggio figurativo zapatista, in cui abbondano il mais e i passamontagna, e confluiscono in un’ambientazione in cui paesaggio e vegetazione rivestono ovviamente un ruolo centrale.

Punto di forza anche la scelta cromatica, decisiva in un volume che, citando gli zapatisti, rimarca già dal titolo il valore simbolico dei colori. Le tavole dimostrano infatti un incastro riuscito di acquerelli e pastelli dalle tinte calde, perfettamente rispondenti all’atmosfera narrativa. Al verde, protagonista sia negli elementi vegetali che nelle minacciose mimetiche dei soldati, si contrappone il rosso complementare che spicca sia nella simbologia dell’EZLN che nei pañuelos che coprono il volto degli indios.
Pur nella linearità dell’impianto, ma sapendo sfruttare le potenzialità della favola e innestandole su precisi rimandi alla storia politico-culturale degli zapatisti del Chiapas, Come il colore della terra si dimostra quindi un buon punto di avvicinamento per comprendere ciò che accade lì nelle lontane montagne del sudest messicano.
Abbiamo parlato di:
Come il colore della terra
Marco Gastoni, Nicola Gobbi
Eris Edizioni, 2015
128 pagine, brossurato, colori – 16 €
ISBN 9788898644155

